Una recente sentenza della Corte d’Appello di Bari, la nr. 1093 del 2024, ha ribadito un principio importante riguardante le pensioni agricole e l’accredito dei contributi figurativi. La decisione, che conferma un orientamento già adottato in passato, sottolinea come in caso di liquidazione di pensioni nel settore agricolo, ogni anno in cui il lavoratore ha percepito un trattamento speciale debba essere contabilizzato con un accredito di 270 giorni di contributi figurativi.
Cosa Significa la Sentenza per i Lavoratori Agricoli?
La sentenza si riferisce alla prassi di considerare utili, ai fini pensionistici, non solo i giorni effettivamente lavorati, ma anche quelli coperti da trattamenti speciali, come le indennità di malattia, maternità e disoccupazione ordinaria. Questi periodi vengono infatti contabilizzati come contributi figurativi, ovvero contributi che, pur non essendo stati versati dal lavoratore o dal datore di lavoro, sono riconosciuti dall’INPS per garantire la continuità della copertura previdenziale.
Contributi Figurativi e Importo della Pensione
L’aspetto più rilevante della sentenza è l’obbligo, da parte dell’INPS, di contabilizzare tutte le giornate relative a questi trattamenti speciali, garantendo così ai lavoratori agricoli di raggiungere le 270 giornate annuali di contribuzione. Questo è fondamentale per due motivi:
1. Diritto alla pensione: I contributi figurativi aiutano a colmare eventuali buchi contributivi, permettendo al lavoratore di maturare i requisiti necessari per ottenere la pensione agricola.
2. Misura della pensione: Non solo il diritto alla pensione viene tutelato, ma anche l’importo. Infatti, incrementando il numero di giornate accreditate, si aumenta il montante contributivo sul quale verrà calcolata la pensione, con un conseguente miglioramento del trattamento economico percepito dal pensionato.
Effetti sulla Pianificazione Pensionistica
Questa sentenza rappresenta una conferma importante per i lavoratori agricoli, che spesso si trovano a fare i conti con condizioni di lavoro stagionali e discontinue. La possibilità di contare sulle giornate di indennità figurative per raggiungere le 270 giornate annue necessarie per una pensione piena è un beneficio sostanziale, che garantisce una maggiore sicurezza economica per il futuro.
Per chi lavora nel settore agricolo, è quindi fondamentale tenere conto di questi aspetti nella pianificazione della propria pensione e verificare con attenzione il calcolo dei contributi da parte dell’INPS, per assicurarsi che vengano correttamente accreditate tutte le giornate dovute.
La sentenza nr. 1093 del 2024 della Corte d’Appello di Bari rafforza un principio essenziale per i lavoratori agricoli: il riconoscimento pieno dei contributi figurativi per malattia, maternità e disoccupazione ordinaria. Questo riconoscimento è cruciale sia per il raggiungimento dei requisiti pensionistici che per l’ammontare della pensione stessa.
Chi opera nel settore agricolo dovrebbe, dunque, prestare particolare attenzione alla propria situazione contributiva, così da poter godere appieno di questi diritti e ottenere il massimo dal proprio trattamento previdenziale.
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